SALVIAMO IL PIANETA

 
Cambiamenti climatici: cosa possiamo fare per attenuare il fenomeno?

La comunità scientifica è preoccupata per il cambiamento climatico, causato dall’aumento del volume dei gas a effetto serra che derivano dai combustibili fossili, dalla deforestazione e da alcune pratiche dell’agricoltura intensiva.
A dire il vero, rispetto ad alcuni decenni fa, dei passi avanti sono stati fatti nella direzione della riduzione delle sostanze chimiche che causano il buco nell’ozono e sul fronte dell’energia prodotta da fonti rinnovabili che è andata aumentando. Anche il livello di deforestazione è in qualche modo stato tenuto sotto controllo.
Ma questo è un contributo ridotto, non si è riusciti a fare molto altro per salvaguardare il nostro pianeta.

Altra problematica è la bio-diversità che si sta perdendo e che mette a repentaglio l’ambiente. Gli animali, gli insetti, le piante e le altre specie presenti in natura hanno un ruolo fondamentale nella produzione di ossigeno e nella purificazione dell’aria e dell’acqua.

 
Punto di non ritorno

Sul tema dei cambiamenti climatici Leonardo DiCaprio (Ambasciatore per la Pace alle Nazioni Unite, da sempre sensibile ai temi dell’inquinamento e della tutela ambientale) ha prodotto e interpretato nel 2016 un interessante e coinvolgente documentario dal titolo Punto di non ritorno” (Before the flood), divulgato da National Geographic e che apre gli occhi sui terribili ed evidenti effetti del riscaldamento globale.

TRAILER:

La questione viene affrontata nel video anche discutendo con alcune delle personalità più influenti del pianeta, come ad esempio il presidente americano in quegli anni, Barack Obama, Papa Francesco o Elon Musk, ceo di Tesla.

Nel documentario viene mostrato inizialmente come la società sia totalmente dipendente dal gas e dal petrolio e come, al fine di ottenere i combustibili fossili, si producano enormi quantità di Co2, di metano e di altri gas serra responsabili dell’innalzamento delle temperature, causando lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento delle maree e danni collaterali, come le piogge acide.

Ambientato in giro per il mondo, attraversando 5 continenti e mostrando zone naturali danneggiate dall’uomo attraverso immagini molto coinvolgenti, come ad esempio vedere realmente lo scioglimento dei ghiacciai, il documentario non si ferma alla denuncia ma propone anche delle soluzioni per arginare il problema ed evitare la catastrofe ambientale, come ad esempio:
 
  • Utilizzare fonti rinnovabili
  • Passare alle auto elettriche
  • Aumentare la tassazione sulla produzione del carbone (carbon tax)
  • Investire sull’allevamento intensivo di polli invece di carni rosse

DOCUMENTARIO completo:
 
Dai combustibili fossili alle Energie Rinnovabili

Le recenti situazioni internazionali, i rapporti tra i Paesi produttori di energia tradizionale e i Paesi importatori di tali energie, hanno chiaramente dimostrato come gli elevati prezzi dei combustibili fossili possono provocare la povertà energetica e la perdita di competitività industriale. C’è da considerare infatti che l'80% della popolazione mondiale vive in paesi che importano i combustibili fossili.
 


Le energie rinnovabili invece sono disponibili in tutti i Paesi.

Non essere dipendenti dalle importazioni significa avere autonomia di crescita economica e consentire lo sviluppo di nuovi posti di lavoro. E’ stato calcolato infatti che l’investimento nelle energie rinnovabili, a livello mondiale, potrebbe realizzare circa 85 milioni di posti di lavoro, contro una perdita di circa 12 milioni di posti di lavoro diffuso nelle industrie dei combustibili fossili, un saldo positivo di ben 73 milioni di posti di lavoro, con concreti benefici socioeconomici e di benessere.








 
World Energy Transitions Outlook 2022 (IRENA)

Secondo il “World Energy Transitions Outlook 2022” dell'Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), che definisce le aree prioritarie e le azioni basate sulle tecnologie disponibili che devono essere realizzate entro il 2030 per raggiungere le emissioni nette zero entro la metà del secolo, le energie rinnovabili dovrebbero fare un salto dall’attuale 14% dell’energia totale fino a circa il 40% nel 2030, ossia triplicare entro tale data, come raccomandato dall'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).

Parallelamente l'energia da carbone dovrebbe essere quindi sostituita senza indugio e le risorse di combustibili fossili eliminate gradualmente, con l’aggiornamento delle infrastrutture. Viene richiesto ai governi di accelerare la transizione energetica, ai fini di una maggiore sicurezza, resilienza e per l’ottenimento di energia accessibile a tutti.

L'Outlook vede l'elettrificazione e l'efficienza come fattori chiave della transizione energetica, abilitati dalle energie rinnovabili, dall'idrogeno e dalla biomassa sostenibile. In particolare l'elettromobilità è vista come il vero motore della transizione energetica, con un aumento delle vendite di veicoli elettrici, fino a raggiungere una flotta globale di venti volte più grande di quella di oggi.




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